Roma. “Contro la negazione del dissenso” Sit-in degli studenti del Liceo Tasso

“1000 domande 0 risposte” la scritta che capeggiava ieri su uno striscione davanti al liceo romano.

Sit-in ieri davanti alla sede del Liceo Tasso, nel centro di Roma, dal Collettivo politico dell’istituto “contro la negazione della libertà di espressione e di dissenso”.

I giovani hanno invitato tutta la comunità studentesca, il corpo docenti, il personale Ata, i genitori “e chiunque sia interessato, anche esterno alla nostra scuola, a partecipare”.

Il liceo è stato in questi giorni al centro delle cronache perché gli occupanti sono stati colpiti da duri provvedimenti punitivi: sospensioni, 5 in condotta e lavori socialmente utili. In queste ore gli studenti occupanti hanno smentito di aver causato danni alla scuola. “Le porte della segreteria – scrivono – non sono state scassinate; l’unica serratura che ha subito danni è quella dell’entrata principale”, ma i ragazzi smentiscono che la serratura sia stata rotta da loro.
In una lettera inviata due giorni fa al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e al dirigente scolastico dell’istituto Paolo Pedullà, i ragazzi hanno scritto tra l’altro: “Non abbiamo mai avuto intenzione di sfuggire alle nostre responsabilità e lo abbiamo dimostrato autodenunciandoci e rivendicando colpevolmente il gesto politico. Ciò che ha attirato l’attenzione della stampa, del ministero e dell’opinione pubblica non sono state le nostre richieste e il nostro dissenso, come speravamo, bensì il modo con cui è stato represso, non educativo ma punitivo Le risposte ricevute sono state la dimostrazione lampante di tutto ciò che finora abbiamo denunciato”.”Vogliamo una scuola democratica e migliore, dove ci siano sportelli che aiutino a superare i problemi psicologici, dove si affrontino temi quali il femminismo e la crisi climatica, dove i ragazzi vengano ascoltati. Lo abbiamo fatto presente al ministero dell’Istruzione, ma non ci a neanche risposto”