“I piccoli interstizi della vita: gli attimi in cui pensiamo che non stia accadendo niente di significativo e invece sta accadendo qualcosa.”
Quanto mi piace Niven!
Ho letto per la prima volta Niven qualche anno fa.
L’ho trovato spassosissimo, ironico e pungente, una di quelle letture che riescono a comunicare arrivando attraverso una chiave diversa: leggerezza.
Il titolo originale di questo libro è “No Good Deed”, nessuna buona azione e devo dire che calza a pennello!
In Italia “Invidia il prossimo tuo”, edito da ET.
Alan un arricchito critico culinario che incontra per caso Craig, suo vecchio amico d’infanzia, mentre fa l’elemosina fuori la stazione della metro di Londra.
Alan ha uno slancio di buonismo e vuole reintegrare Craig nella società ma Craig gli sfodererà un tiro mancino che capiremo solo alla fine del libro.
È un libro che narra l’ amicizia, racconta gli outsider e delinea i profili di un sentimento con cui talvolta facciamo fatica ad interfacciarci, l’invidia.
Una volta lo psicologo mi ha detto che provare invidia è sano, l’importante è pensare che oltre a noi è giusto che anche chi stiamo invidiando viva ciò che anche noi vorremmo.
L’elemento non sano è voler strappare a qualcuno la “cosa” che noi vorremmo e tenercela tutta per noi.
Almeno una volta nella vita abbiamo provato invidia per qualcuno, siamo umani, ciò che mi e ci raccomando è di non fare come Craig e neanche come Alan!
Il libro mi ha dato diversi spunti di riflessione e mi ha tenuto col fiato sospeso, in poche parole: promosso a pieni voti!