Ddl diffamazione, Fnsi: «Il carcere per i giornalisti è una misura incivile»

Per la segretaria Generale Alessandra Costante: «L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione»

«Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl Diffamazione dimostrano che qualcuno non ha capito molto delle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese». Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

«Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata ‘diffamazione grave’ – prosegue – significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa. Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione».

 

Carcere per i giornalisti, Usigrai: «Un altro attacco alla libertà di stampa»

Ancora un attacco alla libertà di stampa. Stavolta il partito della presidente Giorgia Meloni dopo la par condicio à la carte, fa un altro passo verso Paesi come Russia, Cina, Bielorussia o Iran: i giornalisti rischiano fino a 4 anni e mezzo di carcere. È quanto prevede uno degli emendamenti al ddl sulla diffamazione presentati dal relatore Gianni Berrino, esponente di Fratelli d’Italia.

L’esecutivo Usigrai si unisce alla condanna espressa già dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli e dalla segretaria della Fnsi Alessandra Costante. Siamo di fronte a un fatto gravissimo. Lo è ancora di più se si pensa che l’emendamento arriva dal partito della presidente del Consiglio, visto che la Corte costituzionale si è espressa chiaramente contro il carcere per i giornalisti e il nostro Paese è stato richiamato dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo e dalle istituzioni.

Esecutivo Usigrai