L’Italia passa al 46esimo posto, nel 2023 era al 41esimo
Reporter Senza Frontiere nella giornata mondiale della libertà di Stampa certifica la deriva dell’informazione in Italia, un passo indietro di 5 posizioni e retrocede nella fascia dei Paesi ‘problematici’.
Giornaliste e giornalisti che rischiano la galera, sotto scorta, minacciati con querele temerarie, leggi bavaglio. Leggi che limitano sempre più i giornalisti nell’esercizio del diritto di cronaca, convocati dalle commissioni parlamentari, sbeffeggiati e querelati da chi esercita preminenti funzioni di governo.
E, altre nuove leggi liberticide in cantiere. Nel giorno in cui si celebra, nel mondo, la Giornata per la Libertà di Stampa, ci uniamo all’allarme lanciato dal presidente della FNSI, Vittorio Di Trapani “Quello che denunciamo da mesi è stato messo nero su bianco anche dalla classifica mondiale sulla libertà di stampa pubblicata tutti gli anni da Reporter Senza Frontiere. Denunciavamo la deriva ungherese, ed è quello che è avvenuto: ora siamo in compagnia del Paese guidato da Vicktor Orban, condannato pochi giorni fa dall’Unione Europea per violazioni dello stato di diritto. E, i motivi sono quelli noti: il controllo asfissiante del governo sulla Rai, il tentativo di vendere l’Agi a un parlamentare della maggioranza di governo, le querele temerarie e le leggi bavaglio approvate e in discussione in Parlamento. E’ ora che l’Unione Europea, e gli osservatori internazionali, accendano una luce sull’Italia: e va fatto con urgenza, prima che sia troppo tardi”.
E’ a rischio la libertà di informare e soprattutto la libertà di essere informati. Senza libertà di stampa la democrazia è meno solida.
Infine, esprimiamo gratitudine ai cronisti palestinesi che stanno informando la guerra tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza. Sono infatti, esclusivamente palestinesi i reporter e fotografi, in grado di raccontare sul campo il conflitto poiché Israele, che controlla tutti gli ingressi nell’enclave e impedisce l’ingresso della stampa internazionale, ai quali è stato assegnato il premio mondiale dell’Unesco2024 per la libertà di stampa.
Gratitudine a tutte le colleghi e i colleghi che hanno pagato con la vita per il loro lavoro di inchiesta, ai colleghi che vivono sotto scorta, a coloro che quotidianamente si trovano a difendere l’esercizio della professione per questo la Rete No Bavaglio sempre al fianco di chi lotta per difendere l’art. 21 della nostra Costituzione: il diritto di informare e di essere informati sostiene lo sciopero indetto da Usigrai il prossimo 6 maggio.