(ASCA) – Roma, 18 gen – L’agricoltura comincia a fare i conti con l’ondata di freddo polare che ha investito l’Italia. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, spiegando che neve e gelo costano caro al settore primario: aumentano le spese per il riscaldamento di serre e stalle; le produzioni orticole in campo aperto vanno in ”tilt” con il pericolo di congelamento e blocco della crescita e, al di sotto dei -2* di temperatura media giornaliera, cala fino al 20 per cento la resa produttiva degli animali da latte. Ma a spaventare il comparto e’ anche il ”caos viabilita”’, che rallenta la logistica e i trasporti legati all’attivita’ aziendale, quindi la distribuzione dei prodotti, soprattutto quelli freschi, e l’approvvigionamento di mangimi e concimi. D’altra parte -sottolinea la Cia- ieri nevicate molto fitte si sono abbattute su Marche, Umbria, Emilia Romagna e Basso Lazio. Fiocchi e ghiaccio sono arrivati oggi anche al centro-sud con bufere in Abruzzo e Basilicata mentre nel week-end tornera’ a nevicare al nord fino in pianura. E con i primi rallentamenti e blocchi della rete stradale torna l’incubo di una paralisi della circolazione, che avrebbe effetti diretti sulle campagne, visto che in Italia 9 prodotti agroalimentari su 10 viaggiano su gomma per arrivare dal campo alla tavola. Un problema che riguarda prima di tutto le aziende situate in aree interne e di montagna, dove gli agricoltori, infatti, sono gia’ in azione con i loro mezzi per liberare strade ed evitare il rischio ”isolamento”. Le situazioni di difficoltà non giustificano però aumenti dei prezzi al consumo dei prodotti deperibili come frutta e verdura. In queste prime settimane di del 2013 i prezzi al consumo sono leggermente lievitati, resta però stabile quanto viene corrisposto agli agricoltori.
Intanto il gelo artico sta gia’ facendo lievitare la voce ”energia”. Il riscaldamento costante di serre e stalle -osserva la Cia- significa un ulteriore aggravio sui costi produttivi compreso tra il 5 e il 10 per cento. Una stangata vera e propria, tanto piu’ che il prezzo del gasolio agricolo e’ praticamente raddoppiato nel giro dell’ultimo anno.