Lo definiscono “un successo straordinario”, un “traguardo davvero importante”, certo non un punto di arrivo, quanto di partenza. La strada per il referendum contro l’Autonomia differenziata è lunga e appena all’inizio ma le opposizioni esultano per il numero di firme raggiunte in una decina di giorni: grande soddisfazione per la raccolta online, che viaggia oltre le 355 mila firme, con la previsione di “arrivare a 500mila in Rete all’inizio del weekend”, dicono dalla segreteria del Pd. E al risultato online si aggiunge quello delle firme raccolte ai banchetti, secondo i numeri riferiti dalle Regioni che hanno promosso la campagna referendaria e dalla Cgil, che sarebbero oltre 150 mila. Tanto che la somma stimata supererebbe di gran lunga il quorum delle 500 mila firme necessario per la Corte di Cassazione.
Le adesioni on line stanno registrando numeri record, che proseguiranno spontaneamente anche nelle prossime settimane.
La battaglia per dire “Sì all’Italia unita, libera e giusta” travalica le forze sociali e i partiti politici promotori del referendum, e sta diventando una battaglia di popolo, trasversale sia dal punto di vista geografico che politico. Sono in questione il welfare universalistico, la scuola pubblica e il servizio sanitario nazionale, il contratto collettivo, la salute e la sicurezza sul lavoro, le politiche ambientali e quelle industriali.