“Ci sono alcune volte che le parole dei politici scatenano una rabbia e un voltastomaco immediato, perché appaiono come una presa in giro se non addirittura un insulto nei confronti di chi lavora. Beh questo, a me hanno causato le parole di Aurigemma, quando ieri dal fresco della sua aria condizionata e dal comodo della sua poltrona presidenziale della Regione Lazio, si è complimentato con i sanitari dell’ospedale di Anzio per la riuscita di una operazione molto delicata. Chi fa politica sul territorio infatti si ricorda bene che nei lunghi mesi precedenti alla campagna elettorale lo stesso Aurigemma era spesso in gita turistica al nostro ospedale, talvolta accompagnato da qualcheduno con discutibili ammennicoli ornamentali, promettendo mari e monti al personale sanitario. Allora c’era la giunta Zingaretti-Leodori che era riuscita a portare il Lazio fuori dal lungo commissariamento della sanità, baratro in cui ci avevano spinto le giunte di destra di Storace e Polverini, e Aurigemma fotogenicamente prometteva tra grandi sorrisi e strette di mano il rilancio del nostro nosocomio. Cosa è accaduto veramente dopo le elezioni lo sanno bene coloro che frequentano il pronto soccorso, una bolgia dantesca che, nonostante i salti mortali del personale ospedaliero, non può essere assolutamente degno di un territorio che per di più durante l’estate più che raddoppia le presenze. Evidentemente Aurigemma non si è reso conto, durante i suoi numerosi tour fotografici, che all’ospedale di Anzio si lavora in condizioni inumane, che il personale è sempre di meno e non può nemmeno fare i giusti riposi o le meritate ferie. Senza poi parlare della presa per i fondelli del punto nascita che qualche suo collega, col beneplacito di tutto il centrodestra, consigliere regionale del posto compreso (quello che fa i video col “gobbo”), ha scippato ad Anzio per regalarlo a Velletri. I problemi da elencare sarebbero molti altri, tra assenza di condizionamento e ricorso sempre più frequente ai gettonisti, eppure Aurigemma con un gran sorriso, da a tutti una pacca sulla spalla, scrive una bella letterina che sembra tanto una presa in giro e sostanzialmente fa finta di niente riguardo alle fantasmagoriche promesse fatte. Il personale del Riuniti va certamente ringraziato per tutto quello che fa, ma di certo la politica non gli sta fornendo condizioni decenti sul posto di lavoro, anzi, a dirla tutta, i veri e propri miracoli che fanno li realizzano nonostante la politica”.
Roberto Alicandri