Anzio Nettuno. Le Associazioni Antimafia scrivono a Mattarella: “Sugli incandidabili il Tribunale ancora non decide”

A novembre si tornerà a votare nei due comuni di Anzio e Nettuno commissariati per mafia. Ma il tribunale di Velletri dopo due anni non si è ancora pronunciato sulla eventuale incandidabilità di alcuni amministratori che avevano rapporti con gli esponenti dei clan. A febbraio del 2022 l’operazione Tritone portò all’arresto di 65 persone imputate vanno a vario titolo di reati che vanno dall’associazione di stampo mafioso, all’associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso.
Questa è la lettera inviata al presidente Mattarella a firma del Coordinamento Antimafia Anzio Nettuno e della Rete NoBavaglio.
ALLA C.A. DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROF. SERGIO MATTARELLA
Gentile Presidente,
Il territorio del litorale a sud di Roma è profondamente inquinato dalla presenza di associazioni mafiose di varia matrice e provenienza. Diverse sentenze definitive hanno infatti statuito il radicamento del clan dei Gallace e di quello dei Casalesi in questo contesto territoriale. Le udienze
e gli atti dell’inchiesta “Tritone” (che ha determinato lo scioglimento per condizionamento da parte della criminalità mafiosa dei consigli comunali di Anzio e Nettuno) hanno messo in luce il controllo
del territorio e l’inquinamento della pubblica amministrazione.
È importante rilevare che nel febbraio del 2023, presso il Tribunale civile di Velletri, è stato attivato il procedimento per la dichiarazione di incandidabilità degli ex amministratori di Anzio e Nettuno ai
sensi dell’art. 143, comma 11 del TUEL. Tuttavia, dopo un anno e quattro mesi, non si conoscono ancora le decisioni del tribunale.
In questo contesto, con le elezioni per il rinnovo dei consigli comunali di Anzio e Nettuno ormai vicine e senza che il Tribunale di Velletri si sia pronunciato sulle richieste di incandidabilità, si rischia seriamente un nuovo “inquinamento” delle assisi consiliari locali.
Pertanto, ci appelliamo alla Sua autorità affinché, nel rispetto dei principi costituzionali e della normativa antimafia, sia garantito il rinnovo dei consigli comunali nella massima trasparenza e
legalità”.