Processo Tritone. In aula ieri, dopo la requisitoria del PM, presenti per la discussione anche le Parti Civili. I Comuni di Anzio e Nettuno hanno chiesto piu’ di 5 milioni di euro per risarcimento di danni ad ogni Comune ed una provvisionale di almeno 500 mila euro.
“Ci vorranno anni di attività educative programmatiche -ha detto l’ avvocato Massimiliano De Benetti che rappresenta entrambi i comuni -per riparare il danno sociale causato in decenni di presenza sui territtori della locale di ndrangheta, attività necessarie per scardinare l’ effetto distorsivo creato dalle organizzazioni criminali sul normale svolgimento delle attività della comunità in ambito politico, economico e sociale. Non è accettabile -ha aggiunto il legale in più passaggi- che sia vissuto con rassegnazione quasi fisiologica, soprattutto nelle giovani generazioni, un sistema dove la forza intimidatrice delle famiglie mafiose la fa da padrone, dove per anni la politica e’ stata serviente ai capi della locale come e’ emerso dall’ istruttoria dibattimentale”. L’avvocato De Benetti ha chiesto al Collegio “un atto di coraggio, nel riconoscere quale autonoma voce di danno, oltre a quello di immagine, il danno sociale pari al costo per svolgere attività culturali- educative quantificandolo in euro 100 per abitante, solo cosi’- ha spiegato il legale- le condanne saranno davvero utili e si può pensare di non ritrovarsi nuovamente tra qualche anno a discutere dello stesso fenomeno criminale in questi territtori nelle aule di giustizia. -e ha concluso- Bisogna insegnare ai giovani che la politica e’ l’arte piu’ antica del mondo e che l’iniziativa economica è una libertà prima che un diritto. Del resto questo e’ il grande insegnamento di Giovanni Falcone”.