Caccia. La Polverini proroga stagione venatoria di otto giorni e paga debito con i cacciatori: un voto a cartuccia
E’ un vergognoso atto di arroganza: la presidente uscente Polverini fa l’ultimo regalo ai cacciatori laziali e con decreto n. T00007 del 30 gennaio posticipa di otto giorni la chiusura della stagione venatoria: fino al 10 febbraio, anche nelle Zone a protezione speciale (Zps), si potranno cacciare le specie colombaccio, cornacchia grigia, gazza e ghiandaia. “Stiamo parlando di un patto scellerato con la lobby dei cacciatori, di un debito di sangue pagato un voto a cartuccia”. dice Guglielmo Abbondati, Candidato di Sinistra ecologia libertà al Consiglio regionale del Lazio. “E’ un provvedimento insensato – spiega Abbondati – che tra le altre cose va in controtendenza con il sentire comune degli italiani. Non a caso il ‘Rapporto Italia 2013’ appena pubblicato dall’Eurispes ci dice che otto italiani su dieci sono contrari a un’attività arcaica e brutale come la caccia. Per di più, il decreto infrange le direttive comunitarie in materia di conservazione della fauna e del territorio, aggredendo la Rete Natura 2000”. “Il nuovo governo regionale – conclude Abbondati – dovrà impegnarsi per una rigorosa applicazione delle norme europee e italiane sulla tutela e conservazione della fauna selvatica, lasciandosi alle spalle la pessima consuetudine di una deregulation che assoggetta la Regione a continue e mortificanti bocciature dei tribunali amministravi e a ripetute procedure di infrazione comunitaria. Un cambio radicale che Storace non potrà certo garantire, visto che la sua maggioranza fu quella che inaugurò la stagione della caccia nei parchi”.