Rete della conoscenza: Ieri, 18 Ottobre, i giovani si sono mobilitati nelle città di tutta Italia per ribadire che sono contro al ddl Calderoli e un’autonomia differenziata che non fa altro che accentuare ancora
più le diseguaglianze di questo Paese.
“Da Nord a Sud nella giornata di ieri ci siamo mobilitati come giovani di tutto il paese, dal Friuli fino in Campania, passando per Torino, Milano, Roma, Bologna, e tante altre città – dice Tess Kucich, coordinatore nazionale di Rete della conoscenza – I continui tagli al
sistema di welfare del nostro Paese hanno trasformato i servizi pubblici di cui dovremmo fruire per vivere le nostre città in servizi ad alto costo, spesso privatizzati. Vogliamo un trasporto pubblico realmente accessibile e efficiente, un diritto allo studio che permetta alle persone di poter studiare senza essere costrette ad abbandonare la propria vita nel loro
territorio, un sistema sanitario accessibile e capillare”
“Negli ultimi anni le politiche delle nostre città, siano esse grandi o piccole, sono sempre andate verso la gentrificazione e la turistificazione, soprattutto con la turistificazione nasce l’enorme problema degli affitti brevi che non essendo controllati portano all’aumento
dei prezzi della bolla immobiliare per chi quelle città le vive – continua Kucich – vogliamo delle città in cui poter vivere, vogliamo spazi di socialità alternativa non legata al mero consumo, vogliamo un investimento strutturale nella residenzialità pubblica e nella costruzione o rinnovamento degli studentati e un tetto agli affitti per rendere realmente accessibili e attraversabili le città che viviamo.”
L’importanza del trasporto pubblico sia locale che nazionale è inequivocabile, ma nonostante questo è uno dei servizi più critici i prezzi sono troppo elevati, spesso senza agevolazioni per giovani e studenti per renderli più accessibili e nonostante questo ci sono delle importanti carenze strutturali che inficiano inevitabilmente sull’efficacia e la ramificazione del trasporto pubblico lasciando interi paesi scollegati dai grandi centri non garantendo il diritto alla mobilità a molti nel paese.
Da decenni i vari governi che si sono succeduti hanno continuamente disinvestito sul sistema sanitario nazionale e i risultati si vedono nella mancanza di personale, negli stipendi
inadeguati, nelle strutture ospedaliere, ma soprattutto nella mancanza di medicina locale e di prossimità e di strutture come i consultori; anche il tema della salute mentale e della tutela delle soggettività più fragili ancora oggi viene totalmente invisibilizzato dalle politiche di questo governo, che rifiuta di riconoscere la radice sistemica e strutturale del disagio
psicologico In un Paese in cui continuiamo a vedere da anni un avanzamento sempre maggiore dell’esternalizzazione dei servizi, l’autonomia differenziata non farà altro che favorire la loro privatizzazione, cristallizzando le disparità già esistenti tra Nord e Sud e tra grandi centri e aree interne – dichiara Kucich – nel pretendere un reale Diritto al Futuro e al Restare, in cui sanità e mobilità siano davvero garantiti, nei nostri territori continueremo ad
attivarci e a fare vertenze territoriali, ci mobiliteremo il 15 Novembre per denunciare queste mancanze e ad opporci con forza all’autonomia differenziata e rivendicare un nuovo modello di welfare nazionale.”