In poche parole, “Il sogno di mia madre” il libro di Alice Munro

“E avrebbe desiderato di farsi leggera, prima di importanza, con dentro la testa soltanto il fruscio del granturco altissimo che poteva forse aver cessato di crescere, ma che non buio faceva ancora tanto rumore.”

Premio Nobel per la letteratura, Alice Munro, e non si fa fatica a capirne il perché.
Il sogno di mia madre edito da Einaudi, è il primo libro che leggo di questa donna dalla scrittura sofisticata, che ti penetra fin dentro le viscere, capace di rapirti e invidiarne i tratti.
Sono otto racconti, otto donne, diverse per estrazione, carattere, inclinazione, in comune hanno un sottofondo di malinconia e di osservazione attenta e capillare verso quel sottobosco intimo delle percezioni emotive.
C’è dolore e rinascita, c’è vita sincera che non lascia spazio all’immaginazione ma che nella brutalità trova luce nella potenza delle parole scelte con cura.

Questo è solo l’inizio, è mia intenzione non fermarmi qui con Munro, talmente è riuscita ad accarezzarmi e lasciarmi impotente davanti a tanta maestria.