di Eduardo Saturno

Continua da settimane ad Anzio la chiusura dei due ecocentri (nella foto quello di via Goldoni). E le conseguenze sono quelle riportate attraverso alcuni fotogrammi
che rappresentano lo sversamento dei rifiuti alle spalle del Centro Commerciale “Cinque Miglia” e su viale Roma. I miasmi che fuoriescono dagli innumerevoli
sacchi neri sono notevoli ma per “apprezzarli” bisognerebbe recarsi nei loghi dove sono accatastati a decine, dove potremmo anche valutare gli impatti sulla salute
pubblica.

Ma la cosa peggiore, secondo chi vi scrive, è rappresentata dall’assordante silenzio delle Istituzioni preposte, che, avrebbero quantomeno l’obbligo di informare i
cittadini onesti sulle motivazioni della serrata e proporre modalità alternative per lo smaltimento dei rifiuti domestici. E valutare anche se risultasse in corso
la violazione del dispositivo dell’art. 331 del Codice penale che testualmente recita: “Chi, esercitando imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità, interrompe il servizio, ovvero sospende il lavoro nei suoi stabilimenti, uffici o aziende, in modo da turbare la regolarità del servizio, è punito con la reclusione da sei mesi a un anno
e con la multa non inferiore a euro 516″.

Aspettiamo risposte concrete.