Lo scorso mercoledì 27 novembre, l’Istituto “Emanuela Loi” ha ospitato un importante evento di sensibilizzazione contro la violenza di genere, che ha visto una grande partecipazione da parte degli studenti. La manifestazione, che si è tenuta nell’aula magna dell’Istituto, ha dato voce agli studenti in qualità di relatori e uditori, i quali hanno esplorato le tematiche di genere a partire dal libro “Caro maschio che mi uccidi”, AA.VV., FusibiliaLibri, e dai lavori originali realizzati nei Laboratori di poesia e di teatro organizzati dalla scuola.

Nel corso dell’evento, i ragazzi del corso di grafica hanno presentato una serie di locandine a tema e una serie di quadri, frutto del loro lavoro durante il corso di pittura condotto da Mario Delicati, che ha trattato le problematiche legate alla violenza di genere.

Alla manifestazione hanno preso parte anche il Commissario Prefettizio del Comune di Nettuno, dott. Antonio Reppucci, e Alessandra Cessellon. Un intervento significativo è stato quello della giornalista Emanuela Irace, che ha offerto una riflessione approfondita su vari aspetti del fenomeno della violenza di genere, tra cui patriarcato, abuso invisibile, prevenzione e cultura machista. Irace ha dichiarato:

“La democrazia elaborata dai kurdi è la più avanzata. Si basa sul Confederalismo democratico, un sistema che prevede l’uguaglianza non soltanto di genere ma di ogni minoranza. Cicassi, kurdi, turcomanni, arabi, siriaci, ebrei ecc. sono coinvolti nella politica ad ogni livello realizzando una coesistenza pacifica tra popoli che abitano un Medio Oriente che continua ad essere in fiamme, per ragioni esterne, geopolitiche. Nei territori a maggioranza curda, in cui sono stata più volte, Rojava ( nord Siria ) Iraq settentrionale e Turchia sud orientale, vige il sistema del doppio apicale: ogni carica di vertice è ricoperta da un uomo e una donna. Sindaci e sindache governano coesi moltissime città ma puntualmente vengono arrestati da Erdogan”. Sul concetto di Patriarcato Irace ha dichiarato: “Il Patriarcato nasce prima delle religioni monoteiste. La ‘cultura’ che esprime sessismo, stereotipi, prevaricazioni ed esclusioni di genere è semplicemente il portato di una organizzazione sociale centrata sull’asimmetria tra uomini e donne. Sul potere maschile del pater familias’Uguali davanti alla legge ma sostanzialmente inferiori perchè non rappresentate in maniera paritaria in politica, non retribuite alla pari, non rispettate all’interno della coppia e della famiglia dove il lavoro di cura non viene valorizzato e dove ormai sappiamo si consumano quotidianamente violenze psicologiche e fisiche. L’odio verso donne che si mostrano autodeterminate e libere si spiega in termini di autorità e potere. Il modello patriarcale che si è affermato viene considerato naturale anche da moltissime donne che non hanno consapevolezza di se e del proprio valore. Quando alla domanda che cos’è l’illuminismo Kant risponde “è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso”, pone una questione che riguarda tutti: è semplice infatti essere guidati, non assumersi responsabilità in base a un ruolo, non combattere per l’affermazioni di diritti contro prevaricazione e disuguaglianze. Ma il conformismo, la mancanza di senso critico, la pigrizia intellettuale ed etica sono responsabili per ciascuno di noi del malessere e dei drammi che altri ci infliggono, fino a toglierci la vita. L’educazione sessuale e affettiva, l’uso del linguaggio, lo stare insieme in maniera amicale e non predatoria restituisce a ciascuno la dimensione di persona. Il femminismo intersezionale supera la dimensione locale per diventare globale nella lotta contro disuguaglianze etniche, geografiche, religiose, corporee e di Genere”.

L’evento è stato molto apprezzato da tutti i partecipanti, inclusi gli studenti, che hanno mostrato entusiasmo per il dibattito aperto e le riflessioni emerse durante la giornata. Soddisfazione è stata espressa anche dai professori organizzatori, Ugo Magnanti e Pina Vergara, e dal preside dell’Istituto, dott. Gennaro Bosso, che ha sottolineato l’importanza dell’incontro:

In un periodo così difficile, caratterizzato da un numero crescente di episodi di violenza che occupano le cronache quotidiane, è fondamentale affrontare il tema della violenza di genere con i giovani. L’educazione è la chiave per costruire una società più giusta e rispettosa, e l’impegno di ciascuno di noi è essenziale per combattere questo fenomeno devastante. La nostra scuola si impegna a essere un punto di riferimento per sensibilizzare e formare le nuove generazioni, affinché possano crescere in un ambiente libero da violenza e discriminazione, contribuendo a un futuro più equo per tutti.”