L’associazione “Shirat Ha Yam onlus”, Centro sociale e culturale della Comunità ebraica di Roma ad Ostia, da anni è impegnata sul sociale ed il welfare per i più fragili, ha promosso lo scorso 26 dicembre una tavola rotonda che è stato di fatto la conclusione di due seminari interni di aggiornamento sugli aspetti normativi e gestionali della disciplina sulle disabilità e l’inclusione.
L’incontro si è svolto nella sede di Ostia tra la zona della pinetina ed il mare, un luogo dove dalla stagione primaverile si organizzano varie iniziative (rivolte sia agli anziani, sia ai bambini ed i giovani, con attività tipiche degli oratori giovanili), nella suggestiva cornice dell’accensione delle candele in occasione della festività di Hanukkà, la Festa delle Luci.
La tavola rotonda è stata aperta con il saluto del Vice Presidente Giorgio Foà, che ha coordinato i lavori, e con una breve introduzione della Presidente Loretta Kajon, che ha sintetizzato il percorso di studi e di confronto fatto nel 2024 riprendendo altre iniziative svolte negli anni precedenti, sempre grazie al patrocinio ed al contributo dell’UCEI sui Progetti dell’otto per mille.
La Kajon nel suo intervento ha sottolineato come l’obiettivo resta quello di approfondire le modalità operative con le quali garantire il futuro delle persone disabili mantenendo l’inclusione nell’ambito delle istituzioni ebraiche e del loro progetto di vita personale. Sono state segnalate,a titolo esemplificativo tra le varie proposte emerse nei seminari, l’ipotesi che si crei un’istituzione/Fondazione che assicuri due aspetti fondamentali: il rispetto delle tradizioni ebraiche ed una gestione efficace dei beni patrimoniali eventualmente affidati dalle famiglie con specifici atti con valenza giuridica.
Nella tavola rotonda è intervenuto Massimo de Meo, Presidente di Confassociazioni Salute e Terzo Settore, che collabora da anni alle attività formative e culturali di Shirat Ha Yam, ricordando che “la Legge sul ‘Dopo di Noi’, approvata in via definitiva il 14 giugno 2016, riconosce per la prima volta nella storia dell’ordinamento giuridico italiano specifiche tutele per le persone con disabilità quando vengono a mancare genitori o parenti. L’obiettivo della legge, come è noto, è garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone con disabilità. I finanziamenti erogati a livello regionale mediante i Comuni, servono alla preparazione a una vita indipendente e per interventi di supporto alla vita dopo la scomparsa del nucleo famigliare che possono essere ad esempio nelle abitazioni di origine o con soluzioni di co-housing che riproducano le condizioni abitative ma soprattutto quelle relazionali della famiglia in cui si è vissuti”.
Su questi temi in particolare ha svolto un intervento Stefano Galloni, direttore della “Fondazione Inclusione Salute e Cura Roma Litorale”, Ente del terzo Settore iscritta al registro nazionale RUNTS, che ha testualmente affermato:“Ci occupiamo da qualche anno, operativamente e non soltanto politicamente del ‘Dopo di Noi’ e ‘Durante’, dando ai ragazzi l’opportunità di acquisire competenze che permettano loro di poter uscire dal guscio familiare e poter iniziare a vivere, naturalmente con un’assistenza h24, esperienze extra genitoriali”. Il direttore della Fondazione(che promuove, non solo ad Ostia, servizi per circa 500 famiglie con persone disabili e fragili), ha proseguito illustrando a titolo di esempio un reale progetto individualizzato di autonomia per far sperimentare ai ragazzi interessi e ambizioni anche al di fuori della Fondazione. Il Progetto avviato a cavallo del 2022 si chiama “Esco con gli amici”.
Galloni ha aggiunto:”Con il tempo e nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza ha raggiunto gli obiettivi prefissati. È stato possibile integrare le attività della parte sociale, attraverso gli operatori sociosanitari, come l’utilizzo in sicurezza dei mezzi pubblici, con quelle della parte riabilitative, proposte dal centro diurno. Questo ha fatto sì che potessimo proporre un progetto di vita che avrà importanti ricadute sul dopo di noi.”
Nelle conclusioni Loretta Kajon ha condiviso l’appello alla per una moltiplicazione di buone pratiche come queste, che diano supporto alle Aziende sanitarie e per ogni ente istituzionale, come del resto fa la Fondazione stessa , per attivare progetti di vita individualizzati, ricordando che devono essere richiesti dalle famiglie con persone disabili.
Il progetto è finanziato a valere sui fondi ottopermille dell’ Ucei (Unione Comunità Ebraiche Italiane)