La rete NoBavaglio esprime sconcerto e indignazione per la decisione della Regione Lazio di chiudere il punto nascite di Anzio e di aprirlo a Velletri, una scelta che solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’efficienza amministrativa.
Nonostante l’impegno e la mobilitazione dei cittadini di Anzio per salvaguardare un servizio essenziale, la Regione ha optato per Velletri, una sede che non ha raggiunto i parametri necessari per garantire la sicurezza delle nascite, come dimostrano i dati attuali. La chiusura appare ancora più incomprensibile alla luce del fatto che il punto nascite di Anzio rispondeva a una domanda concreta del territorio, che ora viene abbandonato a sé stesso e sta per essere smantellato
Un colpo alle famiglie e al diritto alla salute! Questa decisione non solo penalizza gravemente le famiglie di Anzio e dei comuni limitrofi, costringendole a percorrere chilometri in più in situazioni di emergenza, ma mina anche il diritto costituzionale alla salute.
La politica deve delle risposte
La Rete NoBavaglio chiede chiarezza su questa decisione e si unisce alla richiesta di un’indagine approfondita sulle reali motivazioni che hanno portato alla chiusura del punto nascite. La Regione deve spiegare.
La salute non può essere oggetto di giochi politici né di logiche campanilistiche. La rete NoBavaglio continuerà a vigilare e a sostenere le famiglie di Anzio in questa battaglia per la tutela dei diritti fondamentali.
Anzio non si arrende: uniamo le forze per il ripristino del punto nascite.
Rete NoBavaglio litorale sud