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Intervista ad Antonio Rezza: “Dopo il torto subito non rappresenterò più spettacoli a Nettuno”

Antonio Rezza attore, regista, vincitore- insieme a Flavia Mastrella– del leone d’oro alla carriera per il teatro a Venezia. A metà febbraio parteciperà, come “battitore” ad un’asta di beneficenza nella vicina città di Aprilia.

L’artista sembra aver preso la decisione di non rappresentare più i suoi spettacoli a Nettuno, città dove da sempre vive e prepara i suoi spettacoli. Gli  abbiamo chiesto i motivi di questa decisione decisamente drastica

“Ci è stato proposto di organizzare un’asta benefica a favore delle popolazioni palestinesi,- risponde Rezza- l’evento doveva svolgersi a Nettuno ma abbiamo dirottato la serata ad Aprilia ed i motivi sono elencati qui sotto.

Abbiamo preso la decisione di non rappresentare più i nostri spettacoli nella città di Nettuno in virtù del torto subito, imperdonabile e che continua a protrarsi da anni.
Nel febbraio del 2018 il sindaco Casto aveva avviato le pratiche per assegnarci la
cittadinanza onoraria dopo il conferimento del Leone d’oro a Flavia Mastrella e al sottoscritto alla Biennale di Venezia.
Appena sei mesi dopo siamo stati allontanati dalla nostra città e credo che questa contraddizione non abbia dei precedenti storici in nessun altro luogo.
La ex Divina Provvidenza, dove lavoravamo da 35 anni, era agibilissima, come dimostra una controperizia da noi regolarmente consegnata. – continua- E’ stata dichiarata inagibile in modo pretestuoso per predisporne una vendita che abbiamo scongiurato attraverso la richiesta di usucapione.
Questa rappresaglia è stata attuata appena dopo la ristrutturazione a nostre spese di alcuni locali dell’edificio che avevamo rimesso a posto per donarli alla città allo scopo di organizzare mostre e conferenze. Senza alcun interesse economico, perché noi viviamo qui ma lavoriamo altrove.
Abbiamo un rapporto strettissimo con le persone che vivono a Nettuno ma finché
l’amministrazione non restituirà a noi e a tutte le altre associazioni i locali sottratti, non ci esibiremo più sul territorio e continueremo a divulgare questa ingiustizia.
Mi sembrano dei motivi abbastanza condivisibili, – e aggiunge- il nuovo sindaco Nicola Burrini non so se conosca la situazione pregressa ma molti dei suoi collaboratori sanno benissimo cosa è realmente accaduto. È stato grave cancellare un luogo dove si contaminavano varie forme di espressione, è stato offensivo dopo quello che abbiamo fatto io e Flavia in trentacinque anni per il lustro del paese non offrirci un posto alternativo per continuare a lavorare. Da qui la nostra decisione che porta con sé una propagazione del torto subito che andrà avanti fino a che non arriveranno pentimenti e soluzioni appropriate. La Divina Provvidenza era un polo culturale e tale dovrà ritornare” conclude Rezza..

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Claudio Pelagallo
Claudio Pelagallohttp://www.inliberauscita.it
Giornalista pubblicista, iscritto all'albo Nazionale dal 1991. Ordine Regionale del Lazio. Ha collaborato come corrispondente con diverse testate: Il Messaggero, Il Tempo, Il Corriere dello Sport, La Gazzetta di Parma. Direttore responsabile Inliberauscita

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