“È singolare come solo oggi ci si accorga del degrado urbano e sociale cui versano alcuni quartieri. Problematiche che vengono da lontano, molto lontano.
Io vivo a Lavinio da sempre e come tanti miei concittadini ho visto cambiare il quartiere nel corso degli anni, fare una analisi di tale fenomeno se si è onesti non è semplice, molte sono le cause che hanno concorso a fare diventare Lavinio una realtà “difficile”.
Una di queste è stata sicuramente la noncuranza e la spocchia con cui le amministrazioni che si sono succedute per oltre 25 anni hanno avuto verso questo quartiere.
La cultura politica per decenni è stata quella del garantirsi il “salotto buono” della città ed il resto che diventi pure territorio di frontiera, che sia il contenitore dove stipare le problematiche sociali, urbane e non solo.
A nulla sono serviti nel corso degli anni i tentativi di sensibilizzazione delle forze che governavano (al passato per fortuna), a nulla sono serviti i progetti di riqualificazione presentati in consiglio comunale puntualmente cestinati.
La risposta a voce più o meno alta era sempre la stessa “chi ce lo fa fare investire a Lavinio dove è pieno di indiani”.
Si, questa è stata la risposta ad ogni proposta concreta presentata per riqualificare il quartiere. Questa musica ha suonato per 30 anni ed oggi si raccolgono i frutti.
Ci vorrà del tempo , molto tempo perché le cose cambino.
Stia sereno quindi chi oggi, solo oggi , si accorge della situazione in cui versa il quartiere, chi ha taciuto per 30 anni è stato complice, ora porti pazienza”
Maria Cupelli. Post su facebook