C’è ancora chi ha il coraggio di prendersela con gli ambientalisti
Le temperature in tutta Italia hanno superato di gran lunga la media stagionale. Secondo l’osservatorio Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, il Mar Mediterraneo ha superato di 5 °C la media climatologica di inizio giugno.
Come ampiamente previsto, ci troviamo di fronte a un’estate siccitosa, caratterizzata da ondate di calore sempre più intense e pericolose e bombe d’acqua devastanti che causano morti e ingenti danni. Si rende necessaria un’immediata presa di coscienza da parte del Governo e del Parlamento sulla gravità della crisi climatica in corso. Non possiamo più ignorare gli impatti del cambiamento climatico: si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria, ambientale e sociale. Le ondate di calore mettono a rischio la salute dei cittadini, aggravano il rischio incendi e compromettono la vivibilità delle nostre città . Da oltre 15 anni si parla di misure di adattamento al cambiamento climatico, ma nessuna realmente adottata, spesso chi è al governo del paese ha cercato di bloccare le politiche green di riconversione ecologica del modello di sviluppo del capitalismo globale. Per questo è urgente rivolgere un appello al Parlamento affinché obblighi il Governo a presentare un piano concreto per migliorare la qualità della vita dei cittadini e sostenere le imprese in difficoltà a causa degli effetti climatici estremi e adottare le politiche verdi per la riduzione delle emissioni inquinanti. È inaccettabile continuare a sottovalutare questa crisi. Chi nega l’esistenza del cambiamento climatico non è solo irresponsabile: è complice di una catastrofe annunciata. Il negazionismo climatico è un danno per il Paese e per la sicurezza delle persone. È tempo di agire, con serietà e determinazione. Il negazionismo climatico di chi definisce “l’ambientalismo ideologico” come nemico dell’economia, viene ogni giorno smascherato dagli eventi climatici estremi che sempre di più interessano il nostro paese ed il pianeta e producono danni irreversibili alla salute dei cittadini, all’agricoltura e alle imprese.