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Nobavaglio: “Sui casi di west nile ad Anzio servono informazione e prevenzione, non psicosi”

Siamo pronti a dare il nostro contributo

La Rete NoBavaglio esprime preoccupazione per i due recenti casi di virus West Nile registrati sul litorale laziale: un uomo di 80 anni residente a Nettuno e ricoverato ad Anzio, e una donna di Lavinio che sarebbe stata trasferita all’ospedale Fatebenefratelli. Due episodi che riportano l’attenzione su una malattia trasmessa dalla zanzara comune e che colpisce soprattutto i soggetti più fragili, anziani o con patologie pregresse.

Non si tratta di alimentare allarmismi o psicosi, ma di promuovere una cultura della prevenzione seria e continuativa. È auspicabile che il Comune di Anzio e la ASL Roma 6 non si limitino all’applicazione formale dei protocolli sanitari, ma attivino misure concrete e capillari: dalla disinfestazione efficace al monitoraggio del territorio, da una campagna informativa accessibile a un reale coinvolgimento della cittadinanza.

Il clima e le caratteristiche ambientali di Anzio rendono il territorio particolarmente favorevole alla proliferazione delle zanzare. Ignorare questo rischio significa esporsi a nuove emergenze sanitarie evitabili.

Come Rete NoBavaglio, ci rendiamo disponibili a collaborare con le istituzioni locali per contribuire a diffondere informazioni corrette, contrastare la disinformazione e rafforzare la consapevolezza dei cittadini.

*Le notizie del quotidiano inliberauscita sono utilizzabili, a condizione di citare espressamente la fonte quotidiano inliberauscita  e l’indirizzo https://inliberauscita.it

 

 

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