L’ennesima toppa da campo per una sanità al collasso
Agli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno il pronto soccorso si attrezza con le “Bag”, borse sanitarie di emergenza pensate per sostituire i comodini mancanti accanto ai letti. In pratica, i pazienti dovranno riporre lì dentro i propri effetti personali e i materiali sanitari, sistemando le borse sotto i letti come se fossero valigie da campeggio. Una scena che somiglia più a un ospedale da campo che a una struttura pubblica di riferimento per il litorale laziale.
Nel frattempo, la rianimazione resta chiusa da oltre un anno per lavori mai terminati e i reparti continuano a operare in condizioni di sovraffollamento cronico e carenza di medici, con un sistema che regge ormai solo grazie alla buona volontà del personale.
Le “Bag” diventano così il simbolo di una sanità ridotta a soluzioni di fortuna: invece di letti attrezzati, borse; invece di reparti funzionanti, corridoi intasati, invece di medici muri. Un palliativo che mostra tutta la distanza tra i proclami sulla centralità della salute e la realtà di chi, ogni giorno, deve curarsi o lavorare in un ospedale al collasso.
Ma le bag quanto sono costate?