Stamattina, la notizia che il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha presentato al governo un piano volto a fermare la Global Sumud Flotilla (che porta gli aiuti alimentari alla popolazione di Gaza che sta morendo di fame), in base al quale tutti gli attivisti arrestati saranno trattenuti in detenzione prolungata – a differenza della precedente prassi usata contro le navi della Freedom Flotilla Coalition – nelle prigioni israeliane di Ketziot e Damon, utilizzate per i terroristi in condizioni rigorose e tipicamente riservate ai prigionieri di sicurezza. Agli attivisti saranno negati privilegi speciali come tv, radio e cibo specifico”.
Al contrario dei governi la società civile a livello internazionale si sta muovendo. La flottiglia composta da oltre 50 imbarcazioni partite anche da Italia e spagna porta con sé decine ti tonnellate di cibo. La preoccupazione da parte di chi partecipa alla missione umanitaria c’è, sono tutte persone che mettono a rischio la propria vita, ma che in questa fase storica ritengono che non sia possibile continuare a restare a guardare il genocidio in atto.