Nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti al Comune di Fiumicino, che ha coinvolto politici, imprenditori e funzionari del Comune del litorale, è ufficialmente indagato anche il sindaco Mario Baccini. Tra le ipotesi al vaglio della Procura turbativa d’asta e altri reati collegati.
Lunedì mattina il sindaco, accompagnato dal suo legale Francesco Caroleo Grimaldi, sarà ascoltato dai magistrati della Procura guidata dal procuratore Alberto Liguori.
L’indagine della Guardia di Finanza è divisa in due tronconi, la seconda parte riguarda eventi estivi e luminarie ed ha generato ulteriori misure cautelari: 3 arresti domiciliari, 4 tra obblighi di firma e divieto di dimora e altre misure interdittive a carico degli indagati. Fatture gonfiate e appalti affidati o con gare pilotate o in modo diretto suddividendo l’importo in lotti per restare sotto la soglia per cui è obbligatorio l’avviso pubblico. Sono questi i capi d’accusa principali dell’inchiesta sugli appalti pubblici di Fiumicino, coordinata dalla procura di Civitavecchia. La Guardia di finanza di Roma ha eseguito nove misure cautelari tra funzionari pubblici del Comune di Fiumicino ed imprenditori. Tra questi l’ex assessore alla Cultura, che dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia a giugno si era dimesso, e l’assessore alle Attività Produttive.