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Scuola rapporto Legambiente: edifici vecchi, oltre il 50% ancora senza agibilità e collaudo statico

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L’indagine ha coinvolto 97 comuni capoluogo italiani per un totale di 7.063 edifici scolastici (infanzia, primarie e secondarie di primo grado) e oltre 1,3 milioni di studenti.

I ritardi principali, 

Stando al report di Legambiente con i dati di 97 Comuni capoluogo (su 112) relativi a 7.063 edifici tra scuole dell’infanzia, primarie e medie, nel 2024 solo il 47% degli edifici dispone del certificato di agibilità, il 45% ha il collaudo statico, meno del 15% di quell in zona sismica è stato progettato o adeguato alla normativa antisismica (e nel 54,8% dei casi non ha beneficiato della verifica di vulnerabilità sismica). Non mancano, per fortuna, le eccezioni. Cinque amministrazioni (Benevento, Cosenza, Fermo, Gorizia e Udine) hanno realizzato i maggiori interventi di adeguamento sismico e altre 13 (Agrigento, Ancona, Avellino, Brescia, Cesena, Fermo, Forlì, Frosinone, Gorizia, Napoli, Pordenone, Rieti, Siracusa e Teramo) hanno effettuato tutte le verifica di vulnerabilità. C’è poi il tema della sicurezza dei solai: solo il 31,2% degli stabili li ha sottoposti a diagnosi negli ultimi cinque anni: il dato è leggermente più alto al Sud (36,1%), nelle Isole (33,9%) e al Nord (32%) mentre scivola al 22,5% nel Centro. Peccato che gli interventi per la loro messa in sicurezza si siano fermati al 10,9% a livello nazionale, con il Sud al 17%, le Isole al 15,9, il Nord al 9,2% e il Centro al 7,7.

Efficienza energetica

Secondo la XXV edizione di Ecosistema Scuola di Legambiente gli interventi per l’efficientamento energetico riguardano solo il 16% degli edifici scolastici e appena il 6,5% risulta in classe energetica A a fronte del 66,6% che si trovano nelle classi energetiche più basse (E, F e G per la precisione).

Poca sostenibilità e manutenzione

Oltre che sui servizi aggiuntivi (mensa, trasporti eccetera su cui si veda altro articolo in pagina) la scuola pubblica italiana arranca anche sulla sostenibilità. Gli interventi per l’efficientamento energetico riguardano solo il 16% degli edifici e appena il 6,5% risulta in classe A a fronte del 66,6% in classe E, F e G. In una penisola baciata dal sole solo il 21% delle scuole ha sfruttato le fonti rinnovabili, con il paradosso che proprio le Isole sono ferme al 10,8 per cento. Per non parlare della manutenzione. Nel 2024 i fondi per quella straordinaria scendono a 39.648 euro di media nazionale contro i 43.563 dell’ultimo quinquennio. La spesa effettiva si ferma a 29.061 euro. In questo caso sta messo meglio il Nord, con 41.699 euro di media mentre l’Italia meridionale e insulare si ferma, rispettivamente, a 5.564 e 5.234 euro. E anche la manutenzione ordinaria arranca, con appena 8.338 euro medi. Tutti indici, per Legambiente, di una grave carenza di prevenzione. Con la responsabile Scuola, Claudia Cappelletti, che dice: «Da anni vengono stanziati nuovi fondi per l’edilizia scolastica, eppure continuano a risultare estremamente frammentati, sia per fonte che per livello di governo, generando una dispersione che ostacola la pianificazione strategica e la trasparenza nell’allocazione delle risorse».

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