“Intellettuali e cittadini facciano pressione sui governi”
L’Europa deve fermare la vendita di armi a Israele e difendere Francesca Albanese e la Corte penale internazionale dalle sanzioni imposte da Trump: lo ha detto il premio Nobel Giorgio Parisi, che durante un’assemblea pubblica organizzata dalla Rete No Bavaglio presso la città dell’altra economia di Roma ha invitato scienziati, intellettuali e cittadini a fare rete per esercitare pressione sui propri governi.
Di fronte alla tragedia di Gaza, ha affermato Parisi, “scienziati, intellettuali e operatori culturali devono riflettere sulle cause e cercare di parlare con l’opinione pubblica per chiarire quello che sta succedendo e cercare di costruire alleanze, per combattere l’attuale politica del governo israeliano e dare voce a tutte le persone che dentro a Israele sono contrarie a questa politica scellerata”.
Parisi ha focalizzato poi l’attenzione sull’accordo di cooperazione fra Israele e Unione europea: “l’articolo 2 impegna Israele a rispettare i diritti umani e i principi democratici, cosa che non sta facendo: a questo punto l’Unione europea ha tutto il diritto di sospendere questo accordo, in toto o in parte”. Secondo il premio Nobel, bisogna fare in modo che cessi la vendita di armi a Israele, con una decisione che venga presa a livello europeo. “E’ fondamentale anche boicottare non tanto i prodotti israeliani, quanto le industrie italiane ed europee che hanno forti scambi con Israele: l’effetto sarebbe molto più forte”, ha sottolineato.
Tra gli applausi del pubblico Parisi ha ricordato anche le sanzioni che colpiscono Francesca Albanese e la Corte penale internazionale. “E’ una situazione agghiacciante e inaccettabile”, afferma il fisico. “Il governo italiano e quello europeo non possono permettere che un loro cittadino sia sottoposto a sanzioni arbitrarie, non stabilite da un tribunale ma frutto di un processo politico. Viviamo in tempi molto difficili e dobbiamo cercare di fare tutto il possibile per diffondere le nostre idee in ogni modo, anche attraverso riunioni e assemblee come questa”.