Le ragioni dello sciopero generale del 28 novembre 2025, indetto principalmente dai sindacati di base (come CUB, USB, SGB, COBAS), riguardano la contestazione della manovra economica 2026 e di alcune politiche del governo. La mobilitazione tocca vari settori, tra cui trasporti, scuola e sanità. Anche i giornalisti scioperano per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da dieci anni.
Contro la manovra economica 2026: La mobilitazione è stata proclamata in opposizione alla manovra di bilancio del governo. I sindacati di base ritengono che le misure proposte aumentino le disuguaglianze sociali, come evidenziato da Cobas, che ha sottolineato come la maggior parte delle risorse della riforma IRPEF favorisca i redditi più alti.
Aumento delle spese militari: I sindacati criticano l’incremento delle spese militari previsto dalla manovra, a discapito dei servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione, università e trasporti. L’Unione Sindacale di Base (USB) ha definito la manovra una “finanziaria di guerra”.
Investimenti pubblici: Viene richiesta una drastica inversione di rotta per destinare maggiori risorse a sanità, scuola e servizi sociali, anziché a scopi bellici.
Politica estera e conflitto a Gaza: Viene criticato il ruolo dell’Italia nel conflitto in Palestina e il mantenimento di accordi militari ed economici con Israele.
Diritti dei lavoratori e precarietà: Altri motivi includono:Rinnovo dei contratti nazionali. Lotta alla precarizzazione del lavoro. Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Stabilizzazione dei lavoratori precari. Contestazione delle politiche scolastiche: Vengono avanzate obiezioni contro le riforme e gli accorpamenti scolastici, considerati dannosi per il sistema educativo.
Lo sciopero, indetto dai sindacati di base, coinvolge diversi settori e servizi, tra cui:
Trasporti: A rischio treni, aerei, autobus e metropolitane. A Roma, ad esempio, sono previste interruzioni nei servizi ATAC.
Scuola: Lezioni a rischio per la mobilitazione del personale docente e non docente.
Sanità: Interruzioni nei servizi, con la garanzia delle prestazioni essenziali.
Altri settori: Interessati anche vigili del fuoco, giornalisti e altri comparti pubblici e privati.





