Il Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, Antonello Aurigemma, ha espresso profonda soddisfazione per l’iscrizione della Cucina Italiana nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO, definendo questo risultato “un atto di straordinaria rilevanza culturale e sociale per tutto il Paese”.
“La cucina italiana rappresenta un patrimonio collettivo, frutto di saperi tramandati nel tempo, di tradizioni familiari e territoriali, di creatività e qualità. Il riconoscimento dell’UNESCO celebra un’identità che unisce l’Italia intera e che ogni regione custodisce attraverso prodotti, tecniche, storie e comunità”, ha dichiarato Aurigemma.
Il Coordinatore ha sottolineato il ruolo determinante delle Regioni e dei territori nella costruzione di questa candidatura vincente:
“La forza della cucina italiana risiede nella sua diversità: ogni Regione contribuisce con eccellenze uniche, frutto di territori ricchi, di agricoltura di qualità, di ristorazione diffusa e di un tessuto produttivo che rappresenta un pilastro economico per il Paese. Questo riconoscimento è il risultato del lavoro quotidiano di migliaia di famiglie, imprese, agricoltori e artigiani che custodiscono e innovano la tradizione”.
Aurigemma ha anche ricordato l’importanza di continuare a sostenere politiche di tutela e valorizzazione:
“Il patrimonio culturale non si conserva da solo. Come Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative continueremo a promuovere iniziative che rafforzino le filiere agroalimentari, la formazione dei giovani, la sostenibilità, la qualità e la promozione dei prodotti locali. L’UNESCO ci richiama alla responsabilità di difendere un’eredità che rappresenta l’Italia nel mondo”.
Concludendo, Aurigemma ha affermato:
“La Cucina Italiana è un simbolo di identità nazionale e di appartenenza territoriale. Oggi celebriamo un riconoscimento che appartiene a tutta l’Italia e a tutti coloro che, ogni giorno, trasformano la tradizione in cultura viva e condivisa”.





