Solidarizzava con militanti in sciopero della fame
Ieri 23 dicembre 2025, Greta Thunberg si è fatta arrestare a Londra per denunciare l’insensatezza illiberale del Terrorism Act 2000, arrestata per aver tenuto un cartello che leggeva “I support Palestine Action prisoners. I oppose genocide”. Il tutto durante una manifestazione davanti agli uffici di Aspen Insurance nel City of London. È la prima figura di alto profilo ad essere arrestata con questa accusa dalla proscrizione del Palestine Action come organizzazione terrorista nel luglio 2025. L’arresto ha immediatamente suscitato una risposta solida dai media indipendenti britannici che hanno denunciato la decisione come un abuso strumentale della legislazione antiterrorismo per reprimere l’attivismo pacifico. Novara Media, il principale network progressista britannico, ha rotto la notizia con enfasi sulla natura assurda dell’accusa, mentre Defend Our Juries ha dichiarato che l’arresto rappresenta “yet another dark day for Keir Starmer’s genocide-supporting government.” La scena londinese ha rivelato come il governo britannico stia utilizzando le leggi antiterrorismo non contro atti violenti, ma contro l’espressione di solidarietà con i palestinesi—un uso che la comunità radicale britannica ha immediatamente identificato come persecuzione politica.
Il contesto dell’arresto riguarda otto attivisti di Palestine Action che stavano completando scioperi della fame prolungati nelle carceri britanniche, alcuni per oltre 52 giorni, protestando contro la loro detenzione senza cauzione e chiedendo la de-proscription del loro gruppo. La manifestazione organizzata da “Prisoners for Palestine” era intesa come atto di solidarietà verso questi “freedom fighters,” come Greta stessa li ha definiti. La proscrizione del Palestine Action nel luglio 2025 ha generato oltre 2.300 arresti di manifestanti, ma solo 254 persone sono state accusate secondo i dati ufficiali della Metropolitan Police—una disparità che suggerisce che molti arresti non hanno fondamento legale serio. Socialist Alternative, il maggiore network socialista internazionale, ha definito l’arresto come parte di una strategia più ampia di criminalizzazione dell’attivismo per i diritti umani, e ha richiesto la mobilitazione internazionale dei sindacati in solidarietà con i detenuti palestinesi.





