Nel 2012 il sistema imprenditoriale romano, pur confermando una capacità di tenuta superiore alla media nazionale, sconta gli effetti di una progressiva contrazione dell’attività economica, legata alle tensioni sui mercati finanziari e all’indebolimento del ciclo economico internazionale, aggravatosi nella seconda metà del 2011. Le imprese registrate si attestano a 457.875 unità (7,5% della base produttiva nazionale). Nel 2012 le iscrizioni sono state 31.337 a fronte di 22.872 cessazioni (escluse le cessazioni d’ufficio). Il saldo risulta, quindi, positivo e pari a +8.465 imprese con un tasso di crescita del +1,9%, il più alto tra tutte le province italiane e nettamente superiore alla media nazionale (+0,3%), ma più basso rispetto al +2,3% registrato nel 2011. Dai primi dati disponibili sul 2013 (primo trimestre) emerge che il numero delle imprese romane risulta pressoché inalterata rispetto alla fine del 2012, attestandosi a 458.165 unità (+290 unità) per una variazione che, in percentuale, si approssima a quota “zero” (+0,1%) in perdita di 4 decimi di punto percentuale rispetto al corrispondente trimestre 2012. E’ quanto si evince dai dati della Cciaa in occasione dell Undicesima giornata dell’Economia e della presentazione dei dati economici di Roma e provincia. Anche nel 2012 sono le società di capitale della provincia di Roma a sostenere lo sviluppo della base produttiva con un tasso di variazione della consistenza del +2,8%. Le società di capitale rappresentano la forma giuridica prevalente con quasi 200mila aziende pari al 43,5% del totale. Aumentano anche le imprese individuali (+1,8%), mentre continua il trend negativo delle società di persone (-2,3%).