Questo l’interrogativo che l’amministratore unico Tonino Boccadamo rivolge al Governo. Ed incalza: ”Come si fa a combattere la crisi tassando le aziende?”
Perché tassare un prodotto che aiuta a smettere di fumare? E’questo l’interrogativo della 5 Italia, marchio di riferimento nel settore del fumo digitale, rispetto alla notizia, trapelata ieri, secondo cui il Governo vorrebbe colmare il gettito dato dal mancato aumento dell’Iva, applicando una tassa alle sigarette elettroniche. Si parla di un’imposta di consumo nella misura pari al 58,5% del prezzo di vendita al pubblico.
“Sono amareggiato perché, questo ennesimo dibattito rischia di far passare in secondo piano un’importante notizia che è stata resa nota negli ultimi giorni: è finalmente disponibile lo studio dell’Università di Catania secondo il quale le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare”, afferma Tonino Boccadamo, amministratore unico della 5 Italia.
Lo studio (denominato ECLAT) pubblicato sulla rivista americana Public Library of Sciences, ha investigato per dodici mesi la riduzione e la cessazione del consumo delle tradizionali bionde su trecento fumatori. Di questi l’8,7% ha abbandonato il tabacco e nel giro di un anno tre quarti di essi hanno potuto fare a meno anche del fumo digitale.
Il documento ha evidenziato anche un’importante riduzione del rischio dei sintomi legati al tabagismo: “Questo ci rafforza e ci conferma che stiamo percorrendo la giusta strada, ma quando lo capiranno anche le istituzioni?”
Il portavoce della 5 Italia parla chiaro: “Il nostro Paese sta vivendo un momento di crisi senza precedenti, come pretende il Governo di aiutare la ricrescita delle aziende tassando proprio quest’ultime? Questo provvedimento rischia di annientare tutte le attività che hanno creduto nell’ efficacia delle sigarette elettroniche. Un mercato non lo dimentichiamo, che sta dando posti di lavoro”. Conclude Baccadamo.