Dai dati dell’Osservatorio emerge che il 10,9 % degli stranieri vive nel Lazio. A Nettuno i residenti stranieri sono circa 3mila, ad Anzio circa 4mila
In Italia, il Lazio è, dopo Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, la regione che più attrae e trattiene gli immigrati (10,9% del totale nazionale), per le maggiori opportunità occupazionali, la lunga storia migratoria maturata e il richiamo esercitato dalla Capitale. Se Roma è la provincia laziale che più attrae popolazione immigrata, è più per le chances occupazionali che per l’inserimento sociale, reso problematico proprio dalla complessità della metropoli romana e, invece, favorito nelle restanti province e nei comuni più piccoli. Secondo il Rapporto del CNEL sugli indici di integrazione degli immigrati, in media, per potenziale di inserimento sociale e lavorativo degli immigrati, il Lazio si posiziona in Italia al 14° posto, con la provincia di Roma che si colloca 83ª tra le 103 province italiane, mentre i territori dal più alto potenziale sono quelli di Viterbo (33° in Italia), Rieti (42°) e Frosinone (75°). È quanto emerge dal decimo Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni elaborato dal centro studi e ricerche Idos e promosso dalla Caritas con Roma Capitale, la Provincia di Roma e la Regione Lazio. Gli stranieri residenti nella provincia di Roma rappresentano l’8,7% di tutti gli stranieri presenti in Italia, e sono per il 53,3% donne e per il 18,3% minori. Questi in totale ammontano a 70.280. Il 65,9% dei cittadini stranieri risiede nella Capitale. Subito dopo Roma, il numero più alto di residenti stranieri si registra a Guidonia Montecelio (8.375) e a Fiumicino (6.480). Seguono: con presenze tra le 5.800 e le 5mila unità, Ladispoli, Pomezia, Fonte Nuova, Tivoli e Ardea; tra le 4.800 e le 4.200 unità, Anzio, Velletri, Monterotondo; con 3mila residenti stranieri, Cerveteri e Nettuno; con oltre 2mila, Marino, Albano Laziale, Mentana, Bracciano, Zagarolo, Ciampino e Civitavecchia.