Il governo è stato battuto per 24 voti nell’Aula della Camera su un ordine del giorno del Pd sull’8 per mille: esattamente sulla ripartizione della quota destinata allo Stato. Il testo, su cui c’era parere contrario del governo, è passato con 247 sì e 223 no. L’ordine del giorno – primo firmatario il deputato del Partito democratico – impegna il governo a prevedere la possibilità di destinare l’otto per mille anche alle scuole pubbliche. Nel testo si impegna il governo “a modificare la legge 20 maggio 1985, n.222, sull’otto per mille al fine di consentire ai cittadini di indicare esplicitamente la ‘scuola pubblica’ come destinataria di una quota fiscale dell’otto per mille”. Una quota da utilizzare, d’intesa con gli enti locali, per la sicurezza e l’adeguamento degli edifici. L’ordine del giorno prevede anche l’obbligo di pubblicare ogni anno un rapporto dettagliato sull’erogazione delle risorse e lo stato degli interventi realizzati.