Dal record del debito pubblico italiano alle condizioni delle singole famiglie emergono dati sconvolgenti sulla situazione economica del nostro Paese.
Secondo quanto riportato da Bankitalia rispetto ad aprile 2010 il debito pubblico è aumentato del 4,14% arrivando dopo un anno esatto a 1.890,622 miliardi.
Queste notizie che non sempre attraggono l’attenzione, in questo periodo rispecchiano la situazione delle singole realtà.
Infatti, secondo i dati dell’Eurispes, una famiglia su tre non riesce ad arrivare a fine mese ed è costretta a ricorrere ai risparmi familiari.
Raggiunti certi picchi le percentuali delle statistiche sono facilmente rapportabili alla realtà.
I poveri non sono più solo quelli che chiedono elemosina fuori le Chiese o per le strade, ma sono i nostri vicini, gli abitanti del nostro palazzo, sono le nostre famiglie che non andranno in vacanza quest’estate.
Le immagini che la televisione ci offre di consumismo non attecchiscono più su chi non ha da mangiare e corre verso le offerte, tanto che il 55,6% degli italiani preferisce comprare prodotti alimentari nei discount.
Le grandi ville dei politici cominciano a irritare il 40% dei cittadini che nel 2011 hanno problemi a pagare le rate del mutuo e il 38,1% che sentono le difficoltà di rispettare il canone d’affitto.
Anche il bene da sempre più importante, la casa, va in secondo piano e solo una minoranza ha ritenuto importante assicurarla.
I dati potrebbero continuare ancora per molto, perché la povertà del nostro Paese può essere affrontata sotto innumerevoli punti di vista, ma non sono solo le statistiche a spaventare.
Se fossimo tutti più attenti cominceremmo a notare che tante persone sono costrette ad avvicinarsi ai cassonetti contenti vestiti usati, sopportando un umiliazione incredibile. Se avessimo a cuore anche la situazione delle nostre città avremmo notato il sorgere dei tantissimi “compro oro”.
L’attenzione alla situazione economica deve essere sempre trasversale, dai rapporti di Bankitalia alle strade delle nostre città, in modo tale da offrire una lettura del Paese che possa spiegare tanti fenomeni, come quello che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo di elezioni e referendum.
di Adelaide Iacobelli