Acqua e beni comuni, di nuovo in piazza per non cancellare l’esito dei referendum

Di nuovo in piazza per ”i beni comuni” e l’acqua pubblica e, questa volta, anche ”per la democrazia”, intesa come rispetto della netta volonta’ popolare espressa con il voto referendario del giugno scorso. Una sorta di ”miracolo” politico con il raggiungimento del quorum e con il trionfo dei ‘si’ che rischia, pero’, solo a pochi mesi secondo l’ampio fronte di movimenti e sigle della societa’ civile che lo proposero, di essere vanificato. Per questo il Movimento ”Acquabenecomune” ha deciso di tornare in piazza per una manifestazione nazionale che si svolgera’ a Roma sabato prossimo 26 novembre con partenza in piazza della Repubblica. ”Il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano – hanno ricordato oggi i promotori nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Fnsi – ha votato per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico. Ad oggi – si e’ fatto notare – nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione”. La legge di iniziativa popolare, infatti, e’ bloccata in Parlamento mentre gli Enti locali proseguono a gestire il servizio idrico come se il referendum non ci fosse mai stato. ”Non solo. Grazie ai diktat della Bce, il governo – e’ stata la denuncia emersa – ha rilanciato, attraverso l’art.4 della manovra economica fatta questa estate una nuova stagione di privatizzazione”. Per questo i cittadini sono stati chiamati ad una nuova manifestazione pubblica che partira’ alle 14 da piazza della Repubblica per seguire in percorso di piazza di Santa Maria Maggiore, viale Manzoni, via Labicana, Colosseo e che si concludera’ alla Bocca della Verita’.