di Francesca Tammone
La grande guerra con i suoi terribili avvenimenti ha interessato i nostri quartiere, le strade e le case della nostra città cambiando per sempre le vite degli umili.
A sessantotto a anni dallo sbarco degli anglo americani nel nostro territorio, tra le molte iniziative legate a questa ricorrenza, che intendono raccontare quel particolare momento della storia d’Italia, sembra particolarmente interessante il progetto “Il filo della memoria”, curato dall’associazione culturale La Tamerice, che ha coinvolto alcune classi terze della Scuola Secondaria di I° “Ennio Visca” che, coordinate dalle professoresse Marisa Fiore e Mara Nusco, hanno contribuito a realizzare un percorso di conoscenza che si concluderà con un viaggio ai campi di sterminio di Dachau. Nei giorni scorsi, presso la scuola media Ennio Visca di Nettuno è stato presentato un video d’interviste ai testimoni dello Sbarco realizzato per la mostra sullo Sbarco alleato che si è tenuta al Museo del Vittoriano di Roma nel mese di ottobre 2011. Sono importantissime le testimonianze, raccolte dal giornalista Claudio Pelagallo, dei testimoni oculari, che ci restituiscono giornate ed eventi della storia come materia viva, come il sangue e la vita degli umili che vennero travolti, in quei giorni del 1944 da una tempesta terribile che, raccontata nei libri di storia non fa menzione delle loro tragedie. “Vogliamo raccontare lo sbarco e la guerra attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta– spiegano Paola Fumi e Luana Sibilia, dell’associazione la Tamerice, che terminano – quella data significò la caduta del regime fascista con la speranza che la guerra fosse finita, anche se gli italiani dovevano attendere ancora due anni di occupazione nazista e di terribili sofferenze prima di poter tornare alla pace”.