Siamo stati accusati di fornire informazioni “in modo distorto”, ma evidentemente il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, preferisce “frenare” rispetto alle pesanti contestazioni che la dirigente Angela Santaniello ha mosso alla Camassa. Arrivando a ipotizzare la risoluzione del contratto. Nella replica (visto che è sempre colpa della stampa) il sindaco parla di “presunte inadempienze contrattuali”, in realtà si è di fronte a contestazioni che lasciano poco spazio di replica. Si fa riferimento a inadempienze che “rivestono carattere diffuso e capillare” (e basta andare in giro per Anzio o vedere le immagini sui social) che non hanno trovato soluzione “anche a seguito delle applicazioni di penalità”. Si parla di “persistente e rilevante violazione dei livelli degli obblighi di servizio contrattualmente pattuiti con conseguente grave disagio per la città sia in termini di igienizzazione che di decoro e salubrità dei luoghi”
Ma a proposito di “presunzione” Camassa, da contratto, doveva raggiungere il 65% di differenziata e invece nel 2017 è al 43% e dall’inizio dell’anno addirittura al 29,7%. Un flop certificato dai numeri, è evidente. Lo spazzamento stradale, pure previsto da capitolato e da contratto, non viene svolto come si dovrebbe e lo stesso vale per la rilevazione dei percorsi e dei servizi. Il Comune dovrebbe sapere minuto per minuto dove sono e cosa fanno le spazzatrici, ma non c’è il rilevamento.
Mancano, inoltre, il rispetto della programmazione, del lavaggio dei contenitori, le isole ecologiche sorvegliate, i report delle squadre “volanti”. Dulcis in fundo: la pesa dei rifiuti non viene effettuata. Da qui le sanzioni per circa 400.000 euro e, ripetiamo, nessun “modo distorto”. La Camassa ha 15 giorni di tempo per rispondere, vero, ma la situazione è oggettivamente compromessa.