“Un disastro ambientale di dimensioni incalcolabili”. L’Arpa Lazio: chiudere le finestre. I vigili del fuoco: tempi lunghi per domare tutto, il materiale è molto combustibile. I pm di Roma: “Capire se l’incendio è di natura dolosa”
Asili nido chiusi nel raggio di 6 km.
Nello stesso perimetro la Asl ha disposto il divieto attività all’aperto e il consiglio di tenere finestre chiuse mentre l’Arpa sta posizionando centraline per monitorare l’aria. Chiusa anche la sede, poco distante, del Consiglio regionale del Lazio di via della Pisana.
All’indomani dello spaventoso incendio che ha interessato il Tmb di Malagrotta si inizia a fare la conta dei danni e delle ricadute a breve e lungo termine sulla salute dei romani.
Ma le fiamme non sono ancora del tutto spente: “Nella migliore delle ipotesi andrà avanti almeno per un giorno, sono incendi complicati da domare”, così stanotte il portavoce dei Vigili del Fuoco, Luca Cari: “L’incendio è diffuso. È un intervento complesso, il materiale combustibile è molto – ha spiegato – le fiamme tendono a riprendere, questo ci fa pensare a tempi molto lunghi”.
Arpa Lazio: finestre chiuse nell’area della discarica
“A seguito dell’incendio divampato negli impianti di Malagrotta e la successiva nube di fumo che si è sviluppata l’Arpa Lazio si è recata immediatamente nell’area colpita e ha installato dei campionatori che serviranno a verificare eventuali effetti sulla qualità dell’aria”. Lo comunicava ieri in una nota Marco Lupo, direttore generale di Arpa Lazio. “Nelle prossime 24/48 ore si avranno i primi riscontri a partire dalle centraline fisse. Nel frattempo si consiglia ai cittadini residenti nell’area di 1 km di tenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni”, ha aggiunto.
Le cause dell’incendio, che ha interessato anche il gassificatore da anni inattivo, sono ancora da accertare: una volta domate le fiamme i rilievi dei vigili contribuiranno a chiarire l’origine ed escludere un eventuale dolo.
Da chiarire anche le eventuali ricadute sul ciclo dei rifiuti della capitale e già messo a dura prova da una cronica carenza di impianti. Anche se la discarica di Malagrotta non serve più Roma (fu chiusa dall’allora sindaco Ignazio Marino), gli impianti presenti, di proprietà della società E. Giovi, servono la capitale trattando fino a oltre 1200 tonnellate di rifiuti al giorno, 8.100 alla settimana. Numeri fondamentali per il già fragile ciclo dei rifiuti di Roma e che ha spinto il sindaco Roberto Gualtieri a decidere per la realizzazione di un termovalorizzatore per rendere la capitale autonoma ed efficiente.
Gualtieri: “Al lavoro per affrontare l’emergenza”
“L’incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno significativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate – ha dichiarato ieri sera il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – Siamo già al lavoro per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall’impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi”. Per questa mattina è prevista “la riunione della cabina di regia con Ama e gli operatori che hanno contratti in essere diretti e indiretti con l’azienda di Roma. Metteremo tutto il nostro impegno per affrontare questa grave emergenza”.
Fonte: rainews.it