“I DIRITTI NON SI MERITANO: ORA DECIDIAMO NOI. 17 NOVEMBRE INPIAZZA” cita lo striscione aperto dagli studenti davanti al Ministero dell’Istruzione del Merito per il primo giorno di scuola. Davanti è stata appoggiata una matita spezzata, simbolo che la scuola immaginata dal ministro non è scuola. L’UDS, Unione Degli Studenti, pretende una scuola diversa e immaginata a partire dagli studenti.“Nel nostro Pase la scuola pubblica è iniziata nuovamente mostrando tutte le sue carenze e le sue problematiche strutturali. Le ultime riforme di questo governo propongono un modello di scuola meritocratica, competitiva e aziendalizzata che non tiene conto delle condizioni di partenza di ciascuno. – dichiara Bianca Chiesa, portavoce dell’Unione Degli Studenti – I diritti degli studenti non sono né garantiti né riconosciuti al contrario vengono visti e narrati come accessori che vengono concessi allɜ studenti o conquiste che è necessario meritarsi. Ma l’istruzione non è un servizio, è un diritto fondamentale di ciascuna persona.”“Come Unione Degli Studenti sono anni che lottiamo per un modello di scuola differente che metta gli studenti al centro – continua Alice Beccari, dell’UDS – Noi una proposta l’abbiamo, su cinque proposte, cinque diritti fondamentali che vanno a definire la scuola che vogliamo e di cui abbiamo bisogno. Pretendiamo il diritto ad.un istruzione completamente gratuita: senza costi per libri e trasporti che corrispondono ad una media di 1300 euro annui. Il diritto ad una scuola non piegata alle logiche del mercato: con l’attuazione dell’sitruzione integrata el’abolizione degli attuali PCTO. Il diritto ad una scuola tutelante: che garantisca il benessere psicologico attraverso una riforma radicale della didattica. Il diritto ad un’edilizia sicura e con spazi adeguati: con un piano di investimenti adeguato alla mappatura della situazione edilizia attuale e il diritto a decidere nelle nostre scuole tramite la riforma della rappresentanza e della partecipazione”Abbiamo costruito una matita spezzata perché attualmente è quello che la una scuola escludente e classista ci propone, questa non è scuola ma noi a partire dagli studenti ne stiamo costruendo una migliore. Per questo il 20 ottobre e il 17 novembre saremo nelle piazze di tutto il Paese – concludono gli studenti – per chiedere a gran voce un modello di scuola differente, nelle nostre scuole ORADECIDIAMO NOI”.