L’INPS ha comunicato che nella rata di pensione di dicembre verrà anticipato il conguaglio della perequazione dovuta all’inflazione, sarà erogato inoltre l’importo aggiuntivo di 154,94 euro ed infine verrà data una somma aggiuntiva di quattordicesima. Ma vediamo nello specifico a chi spetteranno queste cifre aggiuntive. Per quanto riguarda l’anticipo della perequazione (per il 2023) questo coinvolgerà sostanzialmente tutti i pensionati, ma la percentuale che verrà utilizzata per il calcolo del conguaglio sarà diversa: mentre i redditi medio-bassi (fino a 2100 euro al mese) riceveranno una rivalutazione del 8,1% del proprio assegno pensionistico, questa percentuale andrà via via diminuendo fino ad arrivare al 2,6% per i redditi più alti. Per quanto riguarda le pensioni assistenziali, ovvero le prestazioni sociali e quelle legate alla disabilità, la percentuale di rivalutazione sarà quella massima, ovvero l’8,1% della propria pensione. Sulla rata di dicembre verranno quindi corrisposti questi arretrati, fino però ad importo di 1000 euro. La restante parte di arretrati, qualora fossero maggiori al limite, saranno corrisposti durante il 2024. Per quanto riguarda poi la cifra aggiuntiva di 154,94 euro (prevista dalla legge 388 del 2000) questa spetterà se il pensionato è solo e non ha un reddito lordo superiore a 11075 euro o se è coniugato e se il reddito lordo totale di entrambi i coniugi non eccede i 22500 euro. Per quanto riguarda infine la somma aggiuntiva della quattordicesima, anche per questa è stata utilizzata una percentuale legata all’inflazione, nello specifico il 7,3% della cifra aggiuntiva percepita a luglio e per coloro che ne hanno diritto (circa 150mila pensionati) questa differenza verrà aggiunta sempre alla rata di pensione di dicembre.
In ogni caso, L’INPS ha comunicato che, per rendere più chiari i singoli incrementi, nel cedolino di pensione di dicembre si potrà vedere nello specifico ogni voce riguardante questi aumenti, qualora spettanti.
Roberto Alicandri