Bocciata l’applicazione del regolamento europeo che limita l’ingerenza della politica sulla Rai
Due giorni fa, nel silenzio generale de media, l’Aula della Camera ha respinto la mozione delle opposizioni sull’applicazione dell’European media freedom act, il regolamento europeo che istituisce un quadro comune per i servizi di media, in particolare in relazione alla governance della Rai. 114 i voti favorevoli, 165 i voti contrari e 4 gli astenuti.
La mozione in questione intendeva impegnare il governo a “rispettare, tempestivamente, le scadenze previste dell’European media freedom act rimediando ai ritardi già in essere”, e a fare in modo che si applichi il regolamento, oltre a “favorire, per quanto di competenza, l’iter legislativo della riforma della governance della Rai, tutelando il ruolo e la funzione del servizio pubblico radiotelevisivo e la professionalità dei suoi dipendenti”. Al centro della questione anche la “paralisi dell’attività parlamentare” della commissione di vigilanza Rai.
“In Parlamento la maggioranza vuole tenersi il controllo della Rai e boccia la mozione che chiedeva l’applicazione dell’European Media Freedom Act con la riforma della legge di nomina sulla Rai”, commenta l’Usigrai in una nota.
E sulla commissione di Vigilanza Rai, per Usigrai è “tenuta in ostaggio da mesi, come rappresaglia rispetto al mancato accordo sulla presidenza della Rai. Una situazione che avvicina l’Italia a scenari ungheresi o turchi”.
“Serve subito una nuova legge sulla governance della Rai, che liberi l’azienda dal controllo del governo e la restituisca ai cittadini che pagano il canone”, aggiungono i sindacalisti della Rai.
