HomeAttualitàNazionaleIsraele, respinti i ventilatori polmonari destinati ai neonati di Gaza

Israele, respinti i ventilatori polmonari destinati ai neonati di Gaza

Dopo essere rimasti per quasi sette mesi bloccati all’aeroporto David Ben Gurion di Tel Aviv, i 33 ventilatori che l’Unicef avrebbe voluto donare agli ospedali della Striscia di Gaza sono stati ufficialmente respinti dal governo israeliano. Senza una ragione evidente e senza nessuna spiegazione da parte delle autorità israeliane, né a proposito del blocco né per il loro definitivo respingimento. Prodotti da un’azienda italiana, la Siare International Engineering Group di Bologna, i 33 ventilatori polmonari, neonatali Siareton, sarebbero dovuti arrivare a Gaza lo scorso febbraio con lo scopo di salvare le vite di migliaia di bambini che non riescono a respirare, come quelli che nascono prematuri. Ma non sono mai arrivati e sembra che non lo faranno più.

«Non perché troppo piccoli per sopravvivere o per mancanza di competenza medica. Muoiono perché i macchinari che potrebbero salvarli sono bloccati da una decisione politica», si legge in un comunicato del Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia. Allertata l’Unità di crisi della Farnesina, circa due mesi fa, il ministro degli affari esteri Antonio Tajani ha risposto che avrebbe fatto «di tutto» per sciogliere il blocco. Poi però «non è successo granché»,  racconta Loris De Filippi, operatore  Unicef.

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