Inizia oggi una nuova strage della fauna selvatica con i danni “collaterali”: inquinamento di piombo nei terreni, violazioni arroganti delle proprietà private e un pericolo per la pubblica incolumità. Ogni anno si contano morti di umani per incidenti di caccia.
La caccia, che sembra sempre più invisa dalla maggioranza della popolazione, viene invece supportata dalle recenti decisioni della maggioranza in Parlamento: si può sparare anche ad alcune specie che sono a rischio di estinzione, si può cacciare sui valichi montani, dove transitano gli uccelli durante la migrazione, le Regioni possono approvare piani di abbattimento con la cosiddetta “caccia in deroga”.
Inoltre, come già denunciato da tempo da 55 associazioni ambientaliste e animaliste, è in discussione al Senato un disegno di legge “Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Un disegno di legge davvero osceno che prevede, tra le altre norme, di eliminare il divieto di caccia nelle foreste demaniali, di riaprire gli impianti per la cattura degli uccelli migratori con le reti (uccellagione), di cancellare la chiusura obbligatoria della stagione di caccia entro la prima decade di febbraio, la riduzione delle aree naturali protette per consentirvi la caccia.
Dobbiamo mettere fine a questi soprusi ed evitare di danneggiare ecosistema.
Porteremo avanti le nostre battaglie perché è ora di dire BASTA!
VAS verdi ambiente società