Processo ‘Mytos’, dura sentenza contro le cosche dei Gallace-Novella

Tredici condanne – con pene dai 24 ai due anni di reclusione – e dieci assoluzioni. È questo il bilancio della sentenza “Mythos” emessa dal tribunale collegiale di Velletri contro vertici e sodali delle cosche dei Gallace-Novella di Guardavalle nel Soveratese e sul litorale di Anzio e Nettuno. Al comune di Nettuno – che si costituitì parte civile ai tempi del Sindaco Chiavetta- il tribunale ha ricosciuto un indennizzo di 40 mila euro.

Si conclude in primo grado un processo la cui operazione risale al 2004 – coinvolse le Procure di Catanzaro e Roma – contro l’associazione ‘ndranghetista promossa e diretta, nell’ambito del locale di Guardavalle, da Vincenzo Gallace e Carmelo Novella (nel frattempo deceduto).

I reati contestai vanno dall’associazione mafiosa, danneggiamenti a scopo intimidatorio, estorsione, reati in materia di armi, lesioni personali gravi, rapina, violenza privata, moltissimi furti (compresi capi di bestiame), danneggiamento seguito da incendio, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale. Le scorrerie della consorteria avvenivano, tra il 2000 e il 2003, tra Guardavalle, Santa Caterina sullo Jonio, Badolato.

Ecco le decisioni scaturite dalla sentenza del tribunale di Velletri: Antonio Giannini, 24 anni e 13mila euro di multa; Rosario Columbriale, 17 anni e due mesi; Fabrizio Latassa, 13 anni e 10 mesi di reclusione; Domenico Origlia, 12 anni e 9 mesi di reclusione e 5000 euro di multa; Salvatore Papaleo, 12 anni e 6 mesi; Vincenzo Gallace, 12 anni e 4 mesi e 3.500 euro di multa; Francesco Aloi, 11 anni; Vincenzo Gallelli, 11 anni; Maurizio Tripodi, 11 anni; Francesco Cicino, 10 anni e 6 mesi; Vincenzo Alessio Novella, 10 anni e 6 mesi; Carmelo Vitale, 10 anni; Cosmo Leotta, due anni di reclusione.

Assolti Andrea Andreacchio, Raffale Andreacchio, Salvatore Carioti, Rocco Gallace, Domenico Zangari, Rocco Columbriale; Domenico Comito, Giuseppe Frustagli, Sergio Scicchitano, Giuseppe Vitale. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Cicino (difensore di Aloi, Giuseppe Vitale e Raffaele Andreacchio), Staiano, Tedesco, Gervasi e Ruga.