Tre ergastoli e il riconoscimento del 416 bis. È la sentenza emessa dai giudici della Corte d’Assise che, nel maxiprocesso al clan Spada, hanno riconosciuto l’associazione a delinquere di stampo mafioso. La decisione è arrivata dopo più di 10 ore di camera di Consiglio. Sono 17 le condanne e 7 le assoluzioni per un totale di 147 anni di carcere: questa la sentenza della Corte d’Assise di Roma nei confronti dei 24 imputati nel maxiprocesso. Condannati all’ergastolo Carmine Spada, detto Romoletto, Roberto Spada, già condannato per la testata a Ostia al giornalista della Rai Daniele Piervincenzi, e Ottavio Spada, detto Marco. Gli imputati hanno seguito la lettura della sentenza collegati in videoconferenza. Il procedimento della Dda di Roma è legato agli arresti avvenuti il 25 gennaio 2018 nel corso dell’operazione ‘Eclissi’. Tra i reati contestati, a seconda della posizione, anche l’omicidio, l’estorsione e l’usura.
Nell’attesa della sentenza l’aula bunker si era riempita di cittadini di Ostia che volevano assistere alla lettura del verdetto. Era presente anche la sindaca Raggi che ha espresso “soddisfazione” per la sentenza e ha aggiunto: “Istituzioni e cittadini onesti se uniti vincono sempre. Continuerò la battaglia per la legalità”. In aula anche qualche familiare degli imputati, in netta minoranza rispetto al pubblico di residenti del X° Municipio, accompagnati dal presidente dell’associazione antimafia Noi Massimiliano Vender, dal presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti e da Giampiero Cioffredi presidente dell’Osservatorio sulla legalità della Regione Lazio. Una vittoria dello stato, dei cittadini onesti, e dei giornalisti coraggiosi come Federica Angeli.