Torvaianica, ragazzo di 19 anni uccide la madre della compagna del padre

Gli investigatori ipotizzano un raptus momentaneo di violenza del giovane. I carabinieri della stazione di Torvaianica hanno arrestato, ieri mattina all’alba, un giovane di 19 anni anni Cristian Guerra per omicidio volontario. Il ragazzo è stato accusato di avere ucciso l’anziana madre della compagna di suo padre, Rosa Nasoni di 76 anni, originaria di Ariccia . I carabinieri lo hanno fermato quasi in flagranza di reato: il sospettato infatti sedeva accanto al cadavere della vittima e aveva ancora le mani insanguinate.
Il reato contestato al 19enne, originario della provincia di Roma è avvenuto nella notte fra martedì e mercoledì, in una villetta di Torvaianica, nella zona Martin Pescatore. Il ragazzo condivideva la medesima abitazione con il padre 59 enne, la nuova fidanzata del genitore di 54 anni e la suocera di lui, di 76 anni. Apparentemente non c’erano attriti in famiglia o qualcosa che facesse presagire la tragedia. Il giovane addirittura dormiva nella stessa camera da letto con la vittima. Ma a quanto pare qualcosa è andato storto.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane durante la notte ha colpito a morte l’anziana signora, per motivi ancora da chiarire. Prima l’ha presa a pugni, poi l’ha strangolata, infine è rimasto silenzioso accanto al cadavere fino all’indomani mattina. Forse sconvolto anche lui per quello che aveva fatto. A trovare la vittima e i suo aggressore la mattina è stato il padre del ragazzo, che ha subito allertato il 112. La donna, ancora nel suo letto presentava una ferita lacero contusa alla testa mentre: il presunto colpevole aveva le nocche della mano destra insanguinate e i vestiti sporchi.
I carabinieri della stazione di Torvaianica sono intervenuti sul luogo del delitto. Al loro ingresso nella villetta hanno immediatamente rinvenuto il corpo senza vita dell’anziana donna e il presunto autore dell’omicidio.
Hanno così arrestato il 19enne, che non ha opposto resistenza, per omicidio volontario. Il ragazzo è stato portato poi presso la Procura della Repubblica di Velletri ed interrogato. Davanti al magistrato preposto ha confessato il reato. In seguito è stato tradotto presso il carcere sempre di Velletri.