Arrestato pirata della strada che ha travolto e ucciso un bracciante agricolo a Le Ferriere

In due giorni la Polizia Stradale ha chiuso il cerchio sull’auto pirata che giovedì scorso dopo aver investito e ucciso un uomo in bicicletta e ferito un altro, due poveri braccianti agricoli che percorrevano in bicicletta la strada che porta verso Nettuno, era riuscita a dileguarsi dalla zona di Borgo Le Ferriere. Al termine di una complessa attività d’indagine, sabato sera il personale del distaccamento di Aprilia della Polstrada, ha rintracciato e arrestato un moldavo di 28 anni considerato l’automobilista che guidava il monovolume scappato dopo avere provocato l’incidente: i poliziotti del vice questore aggiunto Gian Luca Porroni lo hanno bloccato Roma, nei pressi di una fermata della metro, mentre si stava preparando a lasciare il Paese. Nel frattempo era stata anche trovata la vettura, parcheggiata in una zona nascosta alle porte di Nettuno.

Difficile il compito di rintracciare il pirata della pirata della strada. I poliziotti dopo aver raccolto una descrizione della vettura, che dopo avere investito i due uomini in bicicletta, un pachistano di 32 anni e un indiano di 30, aveva urtato anche una vettura in fase di sorpasso durante la fuga, le ricerche degli agenti si sono concentrate nella zona dove si era diretta l’auto pirata.

Con una rapida, ma efficace attività investigativa gli uomini della Polizia Stradale sono riusciti in poco tempo a identificare il moldavo e avviare le sue ricerche.
Nel frattempo era stata accertata la tipologia dell’auto intestata al datore di lavoro del
28enne, titolare di un’azienda edile e di impiantistica estraneo ai fatti localizzata in un’area di sosta in fondo a una strada senza uscita a Nettuno.

L’auto era ben nascosta, ed era stata lasciata in modo che non fosse visibile il danno che la poteva ricondurre all’incidente. La macchina quindi è stata sottoposta a sequestro, mentre il moldavo, bloccato a Roma, è stato portato a Latina e arrestato. Dalla verifica dei precedenti l’arrestato era reduce da ben due sospensioni della patente per guida sotto l’effetto dell’alcol, ed era tornato a circolare con un permesso di guida provvisorio.