Roma. 43 anni fa i terroristi neri dei NAR uccidevano, di fronte al Liceo Giulio Cesare, il poliziotto Francesco Evangelista

Roma. 43° Anniversario dell’uccisione, con sette colpi di pistola, dell’appuntato di P.S. Francesco Evangelista, vittima di un commando terrorista dei NAR di ispirazione neofascista.

Ieri ricorreva l’anniversario del vile attentato, ad opera di un commando terrorista dei NAR, in cui persero la vita il Vice Brigadiere di P.S. Francesco EVANGELISTA, conosciuto da molti con il nome di “Serpico”, ed, anni dopo, a seguito delle ferite riportate, il Vice Brigadiere di P.S. Antonio MANFREDA .

La mattina del 28 maggio 1980, quattro terroristi “neri” dei NAR tesero un agguato ad Evangelista di fronte al Liceo Giulio Cesare. Nonostante la reazione di due poliziotti, colleghi della vittima, “Serpico” morì raggiunto da sette colpi.

Per l’occasione, il Vicario del Questore di Roma Francesco Rattà, alla presenza dei familiari della vittima, ha deposto una corona di alloro sulla lapide collocata all’interno del Commissariato Porta Pia, dove i poliziotti prestavano servizio all’epoca dell’attentato, in nome del Capo della Polizia – Direttore Generale della P.S. Vittorio Pisani.

Il vive brigadiere Francesco Evangelista detto Serpico

La storia per non dimenticare

La mattina del 28 maggio 1980, mentre era in servizio in pattuglia con altri due colleghi, davanti al Liceo Giulio Cesare di Roma, attorno alle 8:10 venne attaccato da un commando terroristico appartenente ai NAR, formato da Valerio Fioravanti, Giorgio Vale, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini.Come in altre occasioni, i terroristi avevano come obiettivo quello di disarmare degli agenti e di impossessarsi delle loro armi, come i mitra Beretta, in modo da “ridicolizzare la militarizzazione del territorio” da parte delle forze dell’ordine. La reazione degli agenti, però, scatenò un conflitto a fuoco conclusosi con l’uccisione di Evangelista, colpito da sette pallottole, e il ferimento dei colleghi Antonio Manfreda e Giovanni Lorefice.