Villa della ‘ndragheta sequestrata a Nettuno dalla Direzione Distrettuale Antimafia

Gli agenti della DIA nella villa sequestrata a Nettuno
Gli agenti della DIA nella villa sequestrata a Nettuno

Vasta operazione contro la ‘ndrangheta da parte del Centro Operativo di Torino della Direzione Investigativa Antimafia che, in collaborazione con i Centri Operativi di Milano, Roma e Reggio Calabria, sta eseguendo il sequestro di beni in Lombardia, Lazio e Calabria nei confronti di un’agguerrita cosca della ‘ndrangheta da anni operante in Piemonte. Il valore di beni immobili e di società sottoposte a sequestro è di circa 20 milioni di euro. L’area pontina si conferma come una delle basi di appoggio della criminalità organizzata, camorra, mafia. La conferma arriva dai retroscena di una inchiesta della Dia che ha portato al sequestro di beni immobili del clan calabrese dei Marando, i provvedimenti sono stati eseguiti in prevalenza in Piemonte, Lombardia e Calabria. Una dei beni sequestrati si trova a Nettuno. Una località quella del litorale laziale scelta dai capi di camorra e ‘ndrangheta per i loro investimenti immobiliari. Una villa di valore stimato di oltre un milione di euro, sequestrata dalla Dia a Nettuno in località Spino Bianco, la villa era stata acquistata nel 2010, con i proventi del commercio di droga, dal capo clan Domenico Marando che l’aveva intestata al compagno di un’educatrice penitenziara di origini calabresi Maria Tassone che lo stesso Marando aveva conosciuto nello stesso carcere di Rebibbia nel 2009.