Giuseppe Ranucci ha risposto alle domande del PM.
Rinviato, su richiesta dell’avvocato difensore, l’interrogatorio dell’ex Sindaco di Anzio, Candido De Angelis. Altri tre indagati, tra cui l’ex assessore all’ambiente Gualtiero Di Carlo, convocati ieri pomeriggio in Procura a Roma dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, Giovanni Musarò, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Un quarto indagato, invece, ha risposto alle domande del pubblico ministero, spiegando la sua posizione in merito ad alcune intercettazioni. A spiegare è stato all’Adnkronos l’avvocato Francesco Mercadante, difensore dell’ex assessore di Anzio Giuseppe Ranucci. lasciando piazzale Clodio. In questo filone di indagine, coordinato dai pm della Direzione distrettuale antimafia già titolari della maxi inchiesta “Tritone” che ha portato al commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno, si ipotizza l’accusa di scambio elettorale politico mafioso. L’inchiesta principale, nel febbraio 2022, aveva portato all’arresto eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo della Capitale di oltre sessata persone accusate anche di associazione a delinquere di stampo mafioso. Ai vertici di due distinti gruppi criminali, distaccamenti delle ‘ndrine, c’erano Giacomo Madaffari, Bruno Gallace e Davide Perronace. Nell’ambito del procedimento sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta ad Anzio e Nettuno, il gup di Roma celebrato con il rito abbreviato, riconoscendo l’accusa di associazione di tipo mafioso nel febbraio dello scorso anno ha condannato a 20 anni tra gli altri, Bruno Gallace, Vincenzo Italiano, Gregorio Spanò e Fabrizio Schinzari, condanne confermate dalla cassazione il 18 marzo 2024, e ha rinviato a giudizio un’altra trentina di imputati il cui processo con rito ordinario è in corso a Velletri, con la prossima udienza fissata per il 16 maggio.