Erano saliti a bordo di un’auto di una compagnia di car sharing, ma non con l’intento di noleggiarla. Dopo averla forzata – presumibilmente con un cacciavite – erano sfrecciati ad alta velocità partendo dalla zona Piramide. I due ladri del “trasporto condiviso” sono però stati intercettati ed arrestati a Fiumicino, dai poliziotti del Commissariato Fiumicino e della Sottosezione Polizia Ferroviaria di Fiumicino Aeroporto.
La loro fuga si è conclusa in Via Giulio Romano, dove i complici si sono visti accerchiati dai poliziotti proprio mentre erano in procinto di scendere dall’auto.
Il loro tragitto è stato percorso dall”alto”, passo per passo, dalla Sala Operativa della Questura, che, ricevuta la segnalazione dell’avvenuto furto dal titolare della società di car sharing – è rimasta in costante comunicazione con quest’ultimo per seguire, passo per passo, il percorso dell’auto attraverso il sistema di geo localizzazione GPS. È così che, poco dopo che l’operatore di Sala Radio ha diramato una nota sull’ultima localizzazione del veicolo – nel quartiere Parco Lonardo – sono entrati in azione gli agenti del Commissariato Fiumicino e della Sottosezione Polizia Ferroviaria di Fiumicino Aeroporto, che li hanno immediatamente bloccati ed identificati per due giovani di origine bosniaca.
All’interno dell’abitacolo, i poliziotti hanno poi trovato un cacciavite a taglio, le cui dimensioni coincidevano perfettamente con quelle della serratura del veicolo, che è apparsa subito visibilmente forzata.
A quel punto, uno dei due, di fronte all’evidenza dei fatti, ha iniziato ad inveire contro poliziotti strattonandoli nel tentativo – rimasto vano – di guadagnarsi la fuga.
Entrambi, al termine delle attività di rito, sono così finiti in manette perché gravemente indiziati, in concorso, dei reati di furto aggravato e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli; uno dei due -che aveva provato a ribellarsi agli agenti – è stato arrestato anche per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale
Il Giudice delle Indagini Preliminari, su richieste della Procura, ha convalidato gli arresti.
Ad ogni gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.